Barboni

Dolci occhi rivolti all'oblio,
stanchezza nel pensare regina 
del loro fare.
Dolore inconsolabile, arcaico 
e incomparabile... antico nelle sue vestigia.
Nomade e scalzo, come adesso 
sei diventato.
Riscatto da affrontare,
lontano dal poterlo armonizzare.
Tristezza malinconica, dignità
fiera e assurda di chi vuol girare
il mondo. 
Ormai lontani si è dal suo ingranaggio,
non più intrappolati nella consuetudine della sua schiavitù.
Orfani e spavaldi,
timidi, fragili, increduli,
sono gli invisibili scomodi
che circondano le città.
Illuminate dallo sfarzo
e dalle luci del niente,
i barboni sono ai margini
di questo nostro
folle andare.
data autore commento (si può commentare solo se si è loggati)
15-01-2013 Onesti Concetta spero di esser stata chiara... loro si, che son persone serie... giovanni.
14-01-2013 Onesti Concetta hanno... più cuore di noi... i barboni... loro fanno del male, soltanto a loro stessi... non ad altri...
14-01-2013 Onesti Concetta Infatti Giovanni... ha più cuore di noi, di tanti uomini che scrivono d'amore, ne parlano... e dopo fanno solo del male...con cattiveria... con consapevolezza... per propria vanità...
15-11-2012 Onesti Concetta Certo, caro.
15-11-2012 Mitrano Giovanni anch'io ho scritto una poesia del genere, cara Concetta queste problematiche diventano sempre più frequenti...se ne parla poco, e magari il barbone viene visto come un diverso...senza sapere che quella è gente che ha molto più cuore di noi.
13-11-2012 Onesti Concetta Questa lirica è presente nella mia prima raccolta poetica del 2007,ha per me un significato profondo,è dettata dall'anima,cosi come ogni mia opera,questa è riferita molto al mondo sociale che da sempre io scutro con occhi indagatori,per poterne capire l'essenza,il valore,con analisi critica...con i petali del rosso cuore.