Insonne

Come un fantasma
vacilla nelle tenebre,
si confessa!
l’inferno è entrato.
Brucia lentamente
fino a rendere
in cenere
la sua esistenza.
Nell’oscurità
la sua voce
trema e racconta.
L’angoscia e gli abissi
erri da scontare
tuoni affiggenti,
la sua condanna.
Dannata dall’insonnia
confessa, supplicando
libertà e l’abbandono
di tale soffocamento.
Insonne!
fanciulla della notte
si confessa! e attende
l’assoluzione,
spogliando lieve
la sua anima
dal peccato.
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17-09-2012 Massa V. Massimo Un intimo canto che nasce nell'oscurità, nel silenzio della notte...
l'insonnia che ci assale... che ci svuota dentro, in una lotta interiore...
e l'angoscia che divampa come il fuoco dell'inferno.
Anima che sprofonda in un amaro lamento, desideriro di libertà che deve chiedere perdono,
cuore e mente in sospensione nell'attesa di una assoluzione.

Una poesia che lascia intravedere sensasioni palpabili in una dimensione evanescente
e tutto il senso del dolore che risuona evidente nell'eco dei tuoi versi

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Pubblicata il 17-09-2012

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