Oceano nell'anima

Un ricordo sublime
non è sabbia che il tempo porta con sé
e ne divora ogni traccia,
o una macchia da lavare
e asciugarne la dolenza
ma una lancetta ferma perennemente,
un ticchettio compulsivo
nella condanna di un pensiero profondo
attraverso un grido silenzioso
che spacca vetri e l’ignara indifferenza
ne ingerisce ogni pezzo.
Sembra avere origini 
in un vulcano che ti scoppia dentro,
non c' è ossigeno nella lanterna 
ormai interrotta nel senno,
sopravvive senza mai lasciarsi abbrancare
dal tempo che avanza;
è come un terremoto che scansa l’ieri
sotterrando il domani;
un ricordo,
che scava a fondo
per non tralasciare nessun vuoto,
urla attraverso fogli inquieti
segnali di fumo spenti da mani assenti
ma che divampano a cielo aperto
il percorso incontro al mondo;
una cicatrice ammuffita e lacerante
che commemora il ricordo più sublime
di un tempo appartato
nel grido dell’ennesimo silenzio,
lì dove socchiudere gli occhi
non è altro che rivangarne goccia dopo goccia
l’istante corsa a braccia spalancate
verso la brina di questo oceano nell'anima...
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Pubblicata il 28-03-2013

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