Era giugno!

Era giugno,
mi stringevi la mano fino a farmi male,
mi parlavi senza usare le parole.
Sapevamo che ci dovevamo lasciare,
erano le ore dell'addio,
intense, pesanti, libere dai pianti
di un dolore troppo forte, 
inevitabile come la sorte
che ti stava portando via da me.
Tu, con lo sguardo dentro ai miei occhi,
mi raccontavi la dolcezza di una vita
in cui mi avevi amata.
Io, impreparata a restare senza di te,
avrei voluto trattenerti,
tornare indietro negli anni
rivivere tutti i nostri giorni insieme
con te che mi insegnavi tante piccole cose,
divenute grandi nella mia vita di donna,
sempre innamorata di questa tua forza
che mi trasmettevi
raccontandomi
della tua fede e dei tuoi valori,
giustificando i dolori,
esaltando l'amore per le persone a te care.
Le tue ultime parole...
...uno sguardo lunghissimo, infinito,
che ancora sento addosso
e mi guida nelle strade della vita
anche se la tua mano
non stringe più la mia.
Ogni volta nello specchio
ritrovo i tratti di quella schietta, grande, forte donna
che sei stata,
madre di colui che mi ha dato la vita!
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10-11-2012 Cagnacci Marzia Maurizio...sempre caro e affettuoso nei tuoi commenti...ti abbraccio!
10-11-2012 Trapasso Maurizio Molto bella e sincera.
Raccontare della mamma non è facile: esiste sempre il rischio di cadere in cose già dette o di non esprimere appieno i propri sentimenti.
Tu hai dosato bene gli “strumenti dialettici” ma non hai risparmiato sul sentimento ed hai fatto bene! Un ti voglio bene dell'anima amica mia .... un caro saluto sei straordinaria!!!!

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Pubblicata il 09-11-2012

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