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La ruota del tempo che gira inesorabilmente, sempre nella stessa direzione, portando, come un cerchio,
le stagioni e lui, lì sotto, inerme, a farsi schiacciare dal peso degli anni che passano. Tanto è il carico
dei ricordi che si sono incastonati nella sua chioma, che non riesce più a tenere il tronco dritto: eppure
una volta non gli faceva fatica stare in piedi nel vento, anzi gli piaceva respirare quell’aspro profumo di
erba secca, arsa dal sole.

Poi, con il passare del tempo, sempre più giorni sulle spalle, sempre più pensieri  tra le foglie e sempre
più peso sui rami, fino a che il tronco ha iniziato a piegarsi. "Ce la farò a rialzarmi", si convinceva
dentro di sé l’olivo, ma quasi il vento sembrava divertirsi alle sue spalle sentendo i suoi pensieri e,
arrivato vicino a lui, prendeva la rincorsa e soffiava più forte. Anche il sole, impietoso, sembrava conser-
vare per lui i suoi raggi più violenti, così violenti da squarciare la corteccia del tronco, da colpirla
con tante piccole ferite, che giorno dopo giorno, diventano sempre più profonde e dolorose, penetrando fino
a raggiungere il midollo e minandolo irreparabilmente.

Per quanta volontà mettesse nei suoi sforzi, sembrava che il sole e il vento gli avessero asciugato l’energia,
"Perché lottare, se tanto so già che perderò" pensava tra le sue foglie l’albero. E così, il tronco smise di
resistere agli attacchi del sole e alle sferzate del vento, lasciando che essi si divertissero a maltrattarlo.
Ma proprio quando tutto sembrava ormai perso, che ormai la fine fosse vicina ecco che qualcosa che si risve-
glia. 

Una nuova voglia, fresca come primavera, di continuare a vivere nonostante gli affanni, a dispetto del tronco
storto e lacerato, di provare ancora gioia nel donare i propri frutti. La ruota del tempo gira inesorabile,
sempre nella stessa direzione, portando come un cerchio le stagioni, e anche l’autunno venne a far visita
all’olivo, riempiendo di prezioso oro i suoi frutti.