Sonetti sparsi (parte 2)

Fogli inceneriti 
dalla nebbia di un fuoco
volano nella mente 
sorpassando grida e pianti,
pagano le gioie di sfinite 
e caldi menti affaticate.


Un'idea,
un caso per trovare
la storia di un'epoca.


Parole dette nel buio dei miei giorni
sono ora sentite dall'ombra della notte.


Con poche luci reggo il mio sole
nascosto da un filo,
spezzato da un debole vento.


Piango nelle lacrime del tempo
dei soli sbriciolati, da oscurare.
Mani tese da salvare,
briciole perse e dimenticate!


Cosa non troverete mai negli uomini
privi della vostra gioia.


T'ascolto voce
che non conosce voce.
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Pubblicata il 01-04-2012

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Commento dell'autore

sonetti tratti dalla raccolta

"Quattro re...un regno...
la Requiem..."

per Massimo
Conosco l'età dei fiori,
un fiore ha avuto troppo per me,
parlo ma mi sento muto
al suo mostruoso profumo.