ore 21:45

Non ci sono spazi e tuoni da sentire 
c'è questo mono cielo per sognare

tutto è fermo come allora
quando l'alba sorgeva prima del tramonto
e i treni viaggiavano senza che io sapessi dove andare

non ci sono posti per trovarsi e scendere
e il perche perde l'accento finale come sempre...

non c'è spazio per pensare
solo stringere le mani e arrotolare 
l'ennesimo pezzo di carta da inventare

stridula inutile nenia che fa scorrere il sangue come 
questa ennesima sera sincopata stanca 
lenta

mentre il carillon riprende 
dagli spazi che mancano altrove
e qui.
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19-03-2015 Sbriglione Melina In nostro tempo che scorre. Un'ode riflessiva.

Pubblicata il 12-03-2014

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