A Madonna Poesia
E fu un tempo in cui la tua divinità sopra ogni cosa regnava. Magione del viandante anonimo ormai privo di basse speranze. Essenza di Parnaso raccolta sulla cima e seminata ovunque nel mondo, tu. E fu un tempo in cui docili a te venivano, su carri o cocchi, per strade fangose o lastricate, dottori e briganti, umili e potenti, giusti e ciarlatani, e tutti nel grembo accoglievi tu. E un tempo fu in cui ti amavano le signore, dalle tue lusinghe lasciandosi cullare perché sulle docili punte delle penne degli scrittori tutto si trasformava in dolce, seducente verità. Ma già è un tempo in cui la tua regale presenza poco o più conta. Non canta ormai l’uomo le glorie tue passate e le presenti mentre si burlano gl’ignoranti del tuo fecondo seno a cui tanti, monarchi o pezzenti, il dolce nettare hanno attinto per poterne versare nelle adamantine coppe di avvenenti dame a inebriare di esse la gentile femminilità. Purtroppo è già il tempo in cui il gentil sesso più non sa apprezzare i tuoi servi minori, pochi poeti stanchi oppressi da malesseri interiori, ma sembrano rivaleggiare per lasciarsi abbandonare in assoluta cecità tra le braccia invereconde di persone zotiche e sterili in una frenetica danza di vacua goliardia. Madonna Poesia, dov’è sepolta la tua premurosa benevolenza?
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24-01-2013 | Redazione Oceano | Intensa lirica che ripercorre a ritroso il pensiero poetico: poesia amata ed odiata, inseguita e abbandonata,ma sempre presente nell'animo umano:un tempo divinizzata oggi bistrattata? L'uomo ha sempre il bisogno crescente di esprimere la propria interiorità , non potrà mai fare a meno di lei. |