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Shoah...il giorno dopo

Erano i corvi neri e lucenti
di blu fiammeggiavan le piume
vigili  gli occhi
nero il becco possente
adunchi gli artigli ghermenti.

Raspavan tra polvere e pietre  
cercando un pasto di vermi
avido l'incedere altero
con salti misurati e invadenti.

Raccolto tra rovi di filo spinato
un ramo d'ulivo li in mezzo gettato
con grande disprezzo e sacrilego gesto 
in un volo impazzito come sabba di streghe
distrussero il sogno d'una bianca colomba
che alzandosi in volo in un freddo mattino 
l'aveva portato con speranza nel becco
per far dono augurale ad un mondo migliore
gettandolo poi ferita nel cuore.

Non sbagliò la colomba
nel suo gesto più estremo
che ogni giorno s'accresce la demenza omicida,
ogni giorno è memoria di un'atroce memoria
ogni giorno quell'uomo prevarica l'uomo.

A voi corvi che nutrite di vermi le lavate coscienze
che spezzate nel nascere sogni e speranze
a voi potenti che dettate il potere
non sarà vostro il piacere di cantar "Miserere".
data autore commento (si può commentare solo se si è loggati)
04-02-2013 Salvaggio Carmelo Un sentito ringraziamento.
04-02-2013 Redazione Oceano L'amara considerazione dell'immutabilità umana, dell'uomo lupo per l'altro uomo, che sminuisce la propria razionalità non imparando nulla dai propri errori e persevera sulla strada del nonsenso e della follia. Quante commemorazioni strazianti ancora?. Quante colombe lasceranno ancora cadere nel vuoto il ramoscello d'ulivo?

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Pubblicata il 28-01-2013

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Commento dell'autore

Purtroppo la triste stagione
degli eccidi non finisce...
Questa poesia riprende la
precedente appena pubblicata:
SHOAH