Affido al vento

Non conosco stagioni ormai
si sfalda il tempo
più ai ripari non si corre

sventola la falsità
distesa gioiosa sull’arcobaleno
perdono voglia di chiedere

Urla il vento urla potente
disperato è il suo grido
troppo silenzio allaccia i cardini del mondo

fluide lacrime scorrono
in aridi stretti sentieri
isolato l’uomo muore

l’orgoglio lo invade
la richiesta di conforto
oltre le serrate labbra non giunge.
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28-05-2016 Redazione Oceano Nel mare dell’ignavia e della falsità, il verso scava radici, alita il vento di un orgoglio che non lascia tracce se non vane ilarità.