La donna in nero ha tirato a sorte in un centro commerciale
Il ragazzo bruno molto carismatico, lavorava al negozio della galleria,del centro commerciale al nord Italia seguiva articoli d'intimo di una famosa catena. Era alquanto strano che un ragazzo seguisse articoli del genere, ma aveva talento, sapeva seguire le donne nelle loro scelte molto, veramente molto meglio di qualsiasi altro, ed era fantastico nell'interfacciarsi con le clienti sempre più esigenti. Egli con naturalezza sapeva ascoltare e consigliare portandole sempre all'acquisto, .aveva il dono dell'empatia. Anche io lavoravo in quel centro commerciale come addetto vendita telefonia al termine del mio orario lavorativo qualche volta mi servivo da lui, ero affascinata dalla sua bravura; un particolare? Un giorno guardai un capo, sembrava essere una gonna ma l'etichetta portava diversi modi d'indossarla era un vestito, con fusciacca, proprio non sapevo come indossarlo così mi affacciai dal camerino e gli dissi “ma come si usano queste fasce larghe? lui mi disse posso? E in attimo quello che per me era una gonna fu trasformato in un fantastico abito da sera; senza un minimo di malizia mi sistemò, come si può sistemare un manichino, ed io mi sentii felice di aver comprato in saldo 7 capi in uno, non avrei mai capito come fare senza il suo valido aiuto. Ecco questo era Gigi. Un giorno di tre mesi fa, vidi i miei colleghi preposti alla sicurezza del centro molto dispiaciuti quando chiesi loro il motivo di tanto disappunto, mi mostrarono un articolo di giornale dove si parlava di lui, Gigi, dicevano fosse in coma in seguito ad un tragico incidente; mi sentii così dispiaciuta! Non era possibile che il nostro Gigi che avevo lasciato sorridente dietro la cassa ora fosse fra la vita e la morte... trascorsi una giornata veramente funesta, quella notte pregai per lui; io che non so nemmeno pregare si può dire, chiesi a Dio di farlo guarire presto. Nei seguenti giorni m'informavo tramite quelli della sicurezza che aggiungevano particolari sulla dinamica dell'incidente, poi finalmente un giorno mi dissero che era uscito dal coma! Ne fui veramente felice! Non trascorsero che 15 giorni, stavolta al di fuori dell'ambito lavorativo, al corso di ginnastica sempre nella stessa cittadina, venni a conoscenza di un altro tragico incidente, avvenuto ad una giovane donna incinta, si era schiantata perdendo la vita;, solo l'altro figlioletto nel sedile posteriore si era salvato. Dicevano fosse la dipendente dell'altra catena d'intimo posta esattamente vicina a quella del nostro Gigi, solo un muro li separava! nello stesso centro commerciale....per lei però nessun ripensamento, ne per lei ne per il bimbo che portava in grembo,.al funerale partecipò mezzo paese. Rimasi turbata da questi due fatti analoghi, accaduti,immaginavo la nera signora entrare in quel caos del centro commerciale non vista ovviamente da noi vivi, appoggiata a quel muro divisorio che cercasse di scegliere fra le due giovani vite...e succes- sivamente mi fece ancora più male,. per di più in un periodo di crisi lavorativa, mi sembrava funesto, vedere il cartello, “cercasi commessi” in entrambe le vetrine,un brivido mi percorreva al solo pensiero che da lì, la morte fosse passata per decidere .chi, dei due portar via,.. con quale criterio poi... non si sa. Ma a lei tutto è concesso!Il tempo trascorse, ad agosto entrando nel mio solito negozio preferito d'intimo per di più con tanto di saldi estivi, fui estremamente sorpresa di trovare Gigi! in splendida forma! Era al lavoro! Non avevo la confidenza di poterlo abbracciare, ma gli chiesi “ oddio stai bene finalmente”? - Si ora si! ho avuto un brutto incidente ma ora sono come nuovo!- Non smettevo di sorridergli, ero così contenta si fosse ristabilito!poi gli chiesi di consigliarmi un costume per mia figlia, mi diede il più bello! Nel mentre mi sentivo osservata, mi girai,c'era una donna ferma sulla soglia del negozio, ancora giovane, scurissima, ci guardava... la titolare del negozio, poco distante da noi,anche lei restò perplessa di fronte a quello sguardo insistente;Gigi s'interruppe e spiegò “Quella signora è mia madre” Si! povera signora, era lì, guardava suo figlio in modo adorante, perchè il destino, o la morte ne aveva avuto pietà, e glielo avevano restituito.
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