La falda del cappello
Stranamente mormorava tutta da sola si domandava a lei che non c'èra Non dimenticar... Anno dopo anno ci pensava interruppe di scatto il gioco a carte la stanza ben calda al piano terra Sottolineò con voce calma il suo racconto sospirò l'aria di risveglio dell'alba che nasceva sulle eleganti montagne dalle vette bianche Si chiese se... l'uomo è fugace sacrifica la vita come un topo di fogna lo spirito selvaggio gli fugge oltre la mente negli inverni freddi scalda il corpo con preghiere mute donar gioia come sacre scritture perdute nell' affacciarsi al mondo il positivo sarà lode sulla sponda della riva indosserò un cappello per nascondermi con falde larghe color porpora sprofonderò nei pensieri e con me fingerai di esser felice cancellerò le ombre che anneriscono la vista l'inverno che aspetto arriverà non sarà più freddo senza coperte perché io son con te e le belle rughe racconteranno la loro storia con la vera faccia mia non la tua che rimarrà dentro di me
data | autore | commento (si può commentare solo se si è loggati) | |
21-09-2015 | Redazione Oceano | Bellissima introspezione che avvolge i versi in un racconto intrecciato tra passato e presente. Nell’interrogarsi sul viaggio percorso, nulla sembra essere stato vano, come le tracce solcate sul viso a rivelare al mondo il tutto. Nelle riflessioni la tua poesia prende il volo, meravigliosamente intinta di vissuti sognati tra le pagine della mente. | |
16-09-2015 | Catania Rosaria |
Un dialogo di pensieri confusionari di una donna nella riflessione della sua vita nel bene e nel male ma rimanendo ferma col suo Io interno |