L'alzheimer, non ti conosco
Si sgranano i ricordi fragili come foglie al vento un letargo distrugge la memoria di un risveglio perduto nel tunnel del chi non ci sono Una nenia malinconica negli occhi di chi li guarda non ricordano nebbia smarrita scivola fra le dita di una stanza stellata di bianchi merletti inamidati su credenze impolverate da tempo Riposa con le mani in grembo a pensar non sà appoggiata al bracciolo della poltrona dove un di' cullavi il tuo amore di bimbo Ora rimani stupita sgranando gli occhi a guardar quell'uomo grande e forte che non conosci più Un incubo doloroso a guardar quello sguardo di bambina una replica di spettacolo da figlio a mamma figlia Brutta bestia, l'alhzeimer tiene con se come tessuto cucito addosso accompagnando la gioia tua nell'incoscienza di un torrente senza fine chiudendoti la gola in uno struggente richiamo Con voce sommessa chiedi... (Chi sei tu, io non ti conosco) una lacrima inumidisce il cuore... Mamma son tuo figlio! una stretta al cuore e un bacio
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11-08-2014 | Redazione Oceano | Una triste malattia, una vittima del caso, un familiare che soffre in dolore alla visione, un figlio ormai guarda la memoria andata. |