L'eden dell'esilio

Prima che l'anima s' incammini
l'eden dell'esilio mio lo incontra
sull'argine del fiume sta ad aspettar
le acque sue vengono rubate all'amor mio
e da quelli che camminan scalzi
senza calzini e nessun pensier
 
Andrò a pelo d'acqua a rosicchiar la fine
e nauseata sto seduta a guardar
su una vecchia ruota
di un carretto ammuffito
a vederlo passar di quà
per dirgliene quattro
a stò casinaro
 
 
Son poeta e fò la fame
pensator di fumo e aria
e tasche bucate
perchè fu dato il nome mio
a quegli stronzi Dei precari
non avevano altro a cui pensar
 
Prima che l'anima mia s'incammina
nel porto ormeggio e me ne vanto
come barca alla deriva
metterò la fune 
e me ne vò
con l'assenza del mondo
che ancor non mi conosce
e mai mi conoscerà.
data autore commento (si può commentare solo se si è loggati)
15-08-2014 Catania Rosaria Il pensiero di un poeta che vede fluire la vita vissuta senza nessun piacere
sentendosi privato anche dal nome che porta

Elenco opere (*)commenti

Pubblicata il 11-08-2014

Numero visite: 1447


Commento dell'autore