L'orologio muto

Capiente fu la mattinata
in quella sala d'aspetto
chi partiva per un lungo viaggio
altri per lavoro
bimbi mamme uomini
una realtà fermata ...
su quell'orologio fermo
alle dieci e venticinque
 
................. BOOM
 
Diventò tutto un teatro di marionette
saltellanti su una commedia
non scritta ancora
i personaggi
attori non scelti sul copione
vennero squarciati dalle loro carni
morti feriti
non si contarono più
 
L'orologio della stazione
smise di segnare le sue ore
imperterrito
impaurito e zitto stette a guardar
 
Trentaquattro anni
e non son pochi son passati
al ricordo di quella maledetta bomba 
Bologna la dotta la rossa la grassa
sei rimasta impotente
all'arresa della strage degli innocenti
 
Un inferno in un attimo
dubbi chiarezze ne rimangono ancor sepolte
senza rime ne ragione
eran loro sconosciuti
or son tutti gemelli
 
Pace nel cuore per chi s'è salvato
dormite
non importa sentir la verità
lasciamo a voi che rimanete
la menzogna
che un di' torneremo
 
Fa mulinello il vento fra i corpi
che non siete più
che granelli di sabbia al sole.
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18-08-2014 Redazione Oceano Un ricordo doloroso che l’autrice accomuna al ticchettio silente dell’orologio che segna il tempo.
In un grosso boato, in una esplosione mortale, un campo falciato dalla morte.
Ed erano in molti in attesa alla stazione.
13-08-2014 Catania Rosaria Una giornata da non dimenticare

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Pubblicata il 11-08-2014

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strage di Bologna