Shoà scarpette rosse

Ricordare
ricordare
per non dimenticare
Mai
..........
Un paio di scarpette rosse
vengono sfilate dai piedini
con un sorriso aggraziato
la bimbetta ha paura
non sa cosa sia
lei ama tanto quelle scarpette
son state dono del compleanno
stringe forte a sè la bambolina
con capelli biondi di riccioli d'oro
si mischiano con i suoi lunghi e lucenti
cerca la mamma non la vede
un grido lacerante
la sua voce di bimba si spezza
fra tante voci
donne uomini
vecchi son tutti nudi
li portano a morire
inconsapevoli del perchè
Son larve di corpi
tanti scheletri ammucchiati uno su l'altro
altri son fantasmi viventi
non batton più ciglia per paura e freddo
un tempo eran dignitose persone
or son melma da distruggere
Shoà... Shoà... Shoà...
devastante bruttezza
inferi di malvagità
Piangere non serve più
la lor dignità perduta
sono animali da estirpare alla vita
montagne di ossa in un unico abbraccio
ne nasceranno farfalle
liberi dal male umano
su quei fiori massacrati di crudeltà
E' quelle scarpette rosse
un ricordo di bimba
Mai più...
mai più...
mai più...
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26-01-2015 Redazione Oceano Shoah è una parola ebraica che significa «catastrofe»: questa è una definizione preferibile al termine olocausto, che indica invece una forma di sacrificio a Dio in cui la vittima da offrire veniva bruciata viva sull’altare. Ma Dio dov’era? Nel 1987 sulla collina dello Yad Vashem a Gerusalemme
fu costruito un memoriale ai bambini: più di un milione di bambini, infatti, sono morti in quegli anni. L’autrice ricordandone una, le ricorda tutte.
Quelle scarpette rosse riguardano anche noi, perché se ciò accadde non fu colpa solo dei carnefici,
ma anche degli indifferenti, di coloro che scelsero di non intervenire, e di chi avallò i carnefici.
Non dimentichiamo che l’Italia aveva emanato le leggi razziali…
26-01-2015 Catania Rosaria MAI PIU'
22-01-2015 Catania Rosaria Come erano belle quelle scarpette rosse nei piedini di quella bimba
Mai più questo orrore

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Pubblicata il 22-01-2015

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