Libertà,che non avrà mai

Vagar lentamente
con la mente annebbiata
pensieri n'è ho tanti
di ghirlande ne ho disfatte
sono un uomo che ha sbagliato
 
con le catene sto
son carcerato
una mela marcia di società
consumata vita la mia
cercar un futuro
che non avrò
 
Solitudine
 
L'alba penetra silenziosa
tra le sbarre
pitturandone una striscia grigia
dalle fessure entra
svincolando libera
 
lei prende la forma di una farfalla
illudendo la luce dei miei occhi
coricato su un letto di stracci
ed odor di muffa
con gli scarafaggi
che mi fanno compagnia
 
Trascino la mente
oltre quel cancello chiuso
dove annuso
l’odor di libertà a me lontana
 
Cella fredda odor di piscio
un rubinetto arrugginito
gocciola acqua color del sangue
ho sbagliato lo sò
stò pagando
la mia vita
per l’errore ingiusto
d’aver tolto
la vita altrui
 
Vado ormai in discesa
son tanti anni che son chiusi
non mi riconosco più
ero un dì ragazzo ed ora sono adulto
 
Barcollando stò un pò in piedi
con quella brodaccia
riscaldata in mano
di misero cibo
che neppure un cane affamato vorrebbe
 
Eppur per non morire leggo e scrivo
faccio due passi
uno avanti l'altro indietro
nella stretta cella manca pure l'aria
 
Chiedo perdono a Dio e a chi ho fatto del male
sono un uomo che ha SBAGLIATO
che non vale nulla
l'infinito è il mio  silenzio INASCOLTATO
non verrà mai PERDONATO
in questo carcere non esiste vita.
data autore commento (si può commentare solo se si è loggati)
05-02-2015 Redazione Oceano Stretto nelle mani del silenzio e di un perdono ormai inascoltato, si consuma il tempo in un viaggio fermo sui binari dello sbaglio.
Ed è solitudine, strazio, sgomento mentre i colori, bui e grigi dei muri avvolti sull’anima, straziano.
A logorare lenta è il soffio d’esistenza, racchiusa in un Io saturo di pensieri, in disillusi spazi dove odori, sapori e sguardi, ingabbiati con l’ errore, muoiono legati.
Tutto scivola inesorabilmente e vorticosamente nelle tue parole, strette tra i versi della vita.

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Pubblicata il 01-02-2015

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