Un quieto vivere

 
La sottana un pò ingombrante
calze smagliate e scarpe che fan male
Lei se ne sta, seduta a guardare
occhi fermi e sguardo vitreo
sempre immobile
color giallo sbiadito il suo viso
ed una crepa sottile sotto l'occhio
sembra ruga incisa col pennello di Giotto
Tulle rigido,
nero e inamidato con qualche strappo
del suo vissuto qua e là
Pensar che lei
abbia dei sentimenti
luminosa bianca
sta forse a sentir
eppur non la conosco
mi fissa con lo sguardo assente
sempre bella ancor nel suo corpicino
con gli anni che si trascina
Suoni di euforie e stelle comete
sulle mani piccole d'avorio
asini cocciuti a mozzicar la lingua
stupidi arroganti
uomini travestiti da gran dotti
oltremodo volgari
in un flash che ti ha
spento la luce
Con rime d'amore
non dimenticar mia dolce bambola la fine di un amore
che mirava al giorno
e dopo un sonno era sepolto del tutto
bambola sei tu
di porcellana ferita
col cuor spezzato
deposta sul marciapiede senza umanità
sulle foto sorridente di speranze
e su sabbie mobili affondasti
Sapido sperare
il tempo non perdona
ti sei voltata e non c'èri più
bacerà la fiamma ansiosa
del continuar a proiettarti in lei
parole non dette li appunterai sulle federe in pianti
e nel dipingere le sue labbra di un rosso fuoco
la rifarai rivivere
Nello smentir la tristezza
di quella rosa calpestata
trapassando il limite del suono
diverrà bambola in te.
data autore commento (si può commentare solo se si è loggati)
14-04-2015 Redazione Oceano Un quieto vivere di illusioni e dolori, tristezze e lacrime che in bambole prive di anima appaiono senza vita ma la realtà è un vivere ove la vita sbeffeggia!

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Pubblicata il 08-04-2015

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