Vanità

Ti osservo nella tua figura
ora che il balenio della notte
accende il cielo nei tuoi occhi
così sopraffatta dalla vanità
ormai mangi nuda
senza curarti della vita.

Ti vedo allo specchio Cassiopea
pettinare i capelli
come antenata menzogna
mentre suoni il flauto
suadente induci gli uomini
accesi dal desiderio
a seguire remissivi i tuoi passi.

Vorrei esserti vicino
ma come fiore nel roseto
sei piena di spine:
ti corichi ancora spoglia
noncurante delle offese
e affidi allo scoglio
nel sacrificio estremo Andromeda
nella speranza che possa guarirti
come madre antica ogni ferita.
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Pubblicata il 30-10-2015

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