Palestina

(è sangue...è rabbia!)

Di privilegio
ci si fregia
e di digiuno
l'anima vostra vive,
i vostri cuori
radunati in milizia sono
e i vostri sogni
non vivono quiete
perchè l'altrui pace
non conforta
con quelle gesta
che regnano distorte.

Fragili vittime
piangono nel sangue,
in quel martirio
degli innocenti sguardi.

Io mi di dissocio
dal vostro disonore
per questi angeli
che voleranno altrove.
Non sono lieta
fra le vostre morti,
corpi lì, sparsi
con le loro sorti.

Uomini pietra
che portano guerra
ed io...inerme al vostro Dio
che non so chi sia,
spenti e di ghiaccio
sono i vostri occhi
e invoco il cielo
che più non vi tocchi!
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27-07-2014 Redazione Oceano L’autrice alla luce di terribili eventi traccia il suo dolore, ricerca una ragione non trovandola, scossa dal sangue e dalle grida innocenti.
Uomini di pietra, uomini di guerra, uomini non di fede.
Nei versi l’intensità della rabbia e del suo dissociarsi ad un sentire falso.

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Pubblicata il 23-07-2014

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