Di-stanze
Sono lontana dalle distanze. - - - - - Avrei voluto portarmi via il mare per poi racchiuderlo nelle mie (di) stanze tenermi sù il capo per non annegare. Avrei voluto fermarmi più a lungo a disinfettare le ferite inzuppate, sanguinano rime tra le onde arruffate dove, anche il sale non scioglie la neve e cola inchiostro dagli occhi del cielo che io nascondo per non sentirlo addosso. Avrei voluto fregare i pensieri, tenerli buoni, al riparo dal freddo, ma abbracciano aria da quelle distanze tra quel tuo mare ed il mio cielo e nell'intermezzo solo, un correre stanco!
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11-09-2014 | Redazione Oceano |
Percepiamo nell’autrice una sensibilità che acuisce ogni sentire. Il mare immenso sede di sentimento poetico ma anche di furia e mezzo di dolore, qui si accompagna all’autrice, raccoglie e sedimenta tra il sale e le onde: cerca e riesce a tenere il capo sopra la tempesta. |