I miei giorni

Arrivano
con le luci dell'alba
e bussano
ai cancelli socchiusi,
timorosi di entrare,
convinti
di poter far danno.
Apro loro, il varco
con la stessa serenità
che si accoglie
il nuovo anno.
Solenni cavalieri
senza medaglia ancora,
in cerca di onori
fra lucide corazze.
S'inchinano
a me, regina,
affidando
i loro servigi,
mostrando stima.
Senza paura e stenti,
aprono lo scrigno
dei loro sentimenti.
Si mostrano fedeli,
non lasciano mai
il campo,
proteggono il silenzio,
attendendo
la mia sera
per riposarmi accanto.
Son fieri,
sempre presenti
i cavalieri erranti,
son sempre nei dintorni
ed io, son qui,
con loro,
con i miei giorni!
data autore commento (si può commentare solo se si è loggati)
27-10-2014 Redazione Oceano L’autrice tiene per mano i suoi giorni, analogia che indica un senso pieno e consapevole di sé attraverso ciò che l’ha forgiata.
I suoi giorni, mai uguali e sempre presenti, i suoi cavalieri erranti.