Chitarre senza corde

Danzare tra i versi di Neruda
mentre il ritmo gitano inebria i sensi
in questa notte che corre lungo le vie di Parigi.
La torre è lontana, divoro pagine di Prevert
mentre ingordo vivo l'attimo.
Sono animale ferito,
come gazzella nera
mi muovo fuori dal ghetto,
sento il respiro delle fiere addosso
vogliono brindare alla luna con il mio sangue.
La vita a volte
non è solo la parte di luna che non vedi,
ho incontrato le tue labbra,
mi sono cibato dei tuoi baci,
ho riposato tra le tue ali che nascondono le stelle,
la tua essenza le rapisce per donarle
sotto forma di una carezza.
Ho perso la notte in questo inquieto silenzio,
respiro piano per non far rumore.
Arriverà un nuovo giorno
un maledettissimo nuovo giorno,
ora le mie mani non sanno più domare un onda.
Vivo e mi perdo
mentre stanno liberando Gerusalemme dai farisei,
io piccolo vorrei staccarmi da questo asinello
correre brandendo la mia palma di peccatore,
la sabbia intrappola la coscienza.
Respiro forte suonando la mia chitarra senza corde.
data autore commento (si può commentare solo se si è loggati)
10-03-2015 Redazione Oceano Un autore che avvolge le parole di un sé che cammina e osserva e si nutre di dolcezze e dolori, di sentire spesso non condiviso e di muti occhi di un cuore affamato.

Elenco opere (*)commenti

Pubblicata il 05-03-2015

Numero visite: 1188


Commento dell'autore