Poesia sussurrata

Pensiero della sera,
quasi sussurrato alle stelle
di una notte vestita di ricordi
che sono brividi,
E’ scorso lento
questo 19 marzo, sul crepitio della primavera
che graffia sulle porte di alberghi
adagiati 
sulle montagne ancora sporche di inverno.
Ho atteso per troppo tempo,
che tu arrivassi,
con un vestito e una carezza di luce,
che non fossi un ombra
ma fossi uomo, 
piccolo grande non fa differenza.
Sai, nel frattempo ho imparato a vivere
assaggiando la polvere della strada,
raccogliendo spesso rose senza fiore,
dalle spine 
ho imparato la sapienza del coraggio.
Poi ho capito, 
mentre sonnecchiavo sul torrente
che lava l'anima che niente valeva l'attesa.
Questo giorno graffia ancora il cuore,
ma l'onda che il mio amore sa portare
lenisce il dolore fino a farlo scomparire,
magia di uno sguardo
che come pittore 
danza sulla tela dell’anima e fa luce,
là dove spesso fa fatica 
a respirare anche la vita.
Resta un po' di rabbia, ma la vita e' così,
tra perdere tempo e tentare l'azzardo del volo
preferisco ancora essere maestoso gabbiano sul mare.
data autore commento (si può commentare solo se si è loggati)
31-03-2015 Redazione Oceano Una data scolpita nell’attesa di un padre che scelse di restare ombra.
Un autore che si spoglia del risentimento e sussurra un canto di libertà.

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Pubblicata il 23-03-2015

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