L'equilibrista
Non so perchè ma in questa tristezza stanotte non c’è dolore solo, una malinconica ed eterea dolcezza che penetra il mio cuore e lo rende leggero. Un filo sottile sospeso nel cielo di un paesaggio inventato connette il mio spirito con la pallida Luna. Come un equilibrista senza rete e senza paura, percorro questo bizzarro tragitto un piede dopo l’altro per congiungermi a lei, compagna delle troppe notti insonni e madre dei miei piu’ intimi desideri. La tua luce riflessa si trastulla sulle onde ecco, si rincorrono l’una dietro l’altra come cavalli selvaggi dalla spumosa criniera per congiungersi infine sulla spiaggia deserta. Sei tu, l’unica testimone silenziosa e candida sposa delle lunghe calde notti d’estate tu, segreta complice degli amanti tu, ammaliatrice dei sedotti senza più speranza di vivere se non nella tua luce apparente. Nel tuo pallido e misterioso incanto Io... mi perdo !
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