Forse (Per dirti solo grazie)
Mi regali un sorriso, lo prendo, lo metto in tasca al cuore, sorrido. Lo guardo nel segreto di una stanza blindata, lo incastro nelle pause dei miei respiri e rivivo nel canto rivolto a quell’occhio lontano che dentro mi danza con una tenerezza così grande da portarmi alle lacrime. Voglio starmene qui, silenzioso percorrendo, con l’idea, solamente la distanza che separa il mio essere dal tuo. Altre strade non percorro, non voglio che alcuno, incontrandomi, mi chieda: “Che pensi?” e disveli col suo il mio segreto pensiero che al tuo volto rivolge lo sguardo nella sua ora di raccoglimento. Rivivo, sì, ho staccato la schiena dal manto stradale che mi ha fatto da letto nell’ora infinita del dolore. Scrivo versi sul tempo di ieri, poi mi chiedo: “Dov’eri quando non c’eri? “. Non penso al passato, non più. Tu ci sei, sei presente, sei un regalo divino assai grande per me. Sto scartandoti appena, è la carta dei forse, dei ma, dei non so quell’abbraccio che ora t’avvolge. E mi chiedo:” Perché sei venuta, quale vento di fato ti ha portata al mio cuore? Batto fino sulla soglia dell’anima per l’emozione, ti ringrazio e nella meraviglia delle tue fattezze, osservo la grazia di Dio che si specchia in te sola. Voglio dirti: “Che cosa?” Forse ho perso le parole nell’ immensità del tuo essere dove, forse, mi ritrovo anch’io. Così, umile e gaio, mi completo tutto in te e tu in me.
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