A Mariter

Ho messo punto fermo da poco 
alla fiumana delle mie emozioni 
ancora in equilibrio 
sopra la vena aorta del pensiero, 
ho disegnato un sorriso
ed immortalato la gioia.
Sì, perchè da oggi,
so che sei un'amica
e mi vuoi bene 
con le stesse premure d'una madre. 
Guardo la luna 
e ancora mi sovviene 
quel che nel cuore hai udito. 
Il battito si trasformava in musica,
la penna raccontava di te 
abbozzando i versi d’una lirica 
di piena primavera. 
Era un inizio maggio
su cui correva un anno
senza ore,
il vespro si vestiva 
con drappeggi di cielo 
un po’ grigiastro.
Nel silenzio del tuo doppio petto, 
con una lacrima in corsa sul viso,
trovasti, solo allora quell’attimo esatto,
impigliato tra le lancette d’un orologio
a pendolo fermo sulla parete,
per slegare la voce 
dal palo della gola e dar fiato
al tuo più intimo sentire. 
Prendendomi per 
mano, 
mi hai dato per regalo il tuo coraggio
e con materno amore, 
m’hai sussurrato dolcemente 
all' orecchio dell'anima: 
"Ti voglio tanto bene, figlio mio!" 
data autore commento (si può commentare solo se si è loggati)
12-05-2013 Violano Luigi Maria Teresa Infante, merita. Dedico a lei, con tutto il cuore questi versi. Mille grazie. Un abbraccio Massimo.
11-05-2013 Massa V. Massimo La semplicità dei tuoi versi rende molto più grande e commovente questa bellissima poesia... di grande sensibilità per una giusta dedica ad una grande amica...