La mia poesia

Nulla esce dal tempo e dallo spazio, tutto va ricercato nelle ore ed in quei metri sigillati dalla  frenesia.

Il mio rapporto con la poesia è quello di un'amante senza nascondini, scoperta: scrivere per me è edificare
la reggia dei miei sogni e poterla condividere con lei.
La mia poesia, è un voler prendere le misure a tutto ciò che mi circonda, il filo d'erba, l'insetto adultero
che lo bacia, tutto ciò che nei nostri giorni è ormai immagine repressa dalla forza dei media che storpiano
la figura reale.

Scrivere per me lo paragono ad un qualcosa che ormai, anche se dista pochi anni dal presente, appartiene
irrimediabilmente al remoto più lontano; pensare i miei versi è come seguire un evento radiofonicamente,
osservare il muro della parete e sentire dalla voce del cronista, l'affanno del ciclista sulla pendenza della
scalata: udirne il battito del cuore,il gracchiare della sua catena al rapporto,dargli una spinta nell'indeci-
sione, tutto immaginato lanciando lo sguardo e la mente nell'infinito.

Riportare la somma della vita composta da ogni oggetto, da ogni albero, da ogni attimo che produce una eco
spirituale ed una volta che queste sensazioni si raffreddano nell'intelletto mio, riportarle in poesia, con
la sua forza dotata di grandi margini. Questo processo mi permette di avere davanti a me il mondo desiderato
o quello da celare, da dimenticare, con i suggerimenti serviti.

Mi piace mettere il lettore di fronte ad un quadro, arricchito da luci ed ombre e colori che ne segnano gli
atti, avere i soggetti vivi in un'azione di movimento ; proiettare il tutto sullo schermo dell'orizzonte e
condurlo alla morale,all'incoraggiamento, alla speranza con passi certi, privi di bivi o di tentennamenti
sulla meditazione, accompagnarlo alla mia espressione senza contraddizioni, intrecciarsi insieme nelle radici
dell'esistenza ed assaporarne la linfa che ella mette in circolo.

Il pane e l'acqua sono più utili della poesia,essi sono la dicotomia necessaria per il mantenimento in vita,
ma con l'assenza dei sentimenti come possiamo interagire in lei? 

Avremmo i muscoli dell'animo sfibrati ed al primo affanno di un pendio, reticenti al parlare del cammino.
Quel suscitare sensazioni, è un coltivare cibo per la propria mente, un biologico senza prezzo; tutto trapassa
dall'astratto al concreto dei giorni senza limitazioni. 
Ritengo il poeta una vittima benevola della filosofia e quell'amante di sapienza che specifica il suo nome,
lo rende schiavo al passare dei suoi giorni, ad avere l'animo sensibile al minimo fruscio, perchè in lui,
tutto è materiale utile al suo spirito.

Forse chi scrive vive una atipica solitudine, con compagno il silenzio che si accuccia amorevolmente ai propri
piedi, in uno spazio aperto a mille incontri con spavalderia e senza timori agli eventi; rifugio su una torre
d'avorio e sentire il vortice del vento scompigliare i propri capelli.

Tutto può essere riformulato, soprattutto l'inavvertito e trasformarlo in quella intrepida realtà sognata ad 
occhi aperti, mancante di raziocinio, ma ricca di benevola follia.
 
      
data autore commento (si può commentare solo se si è loggati)
24-05-2013 Redazione Oceano Sai Antonio, la poesia è tutto ciò di cui hai parlato, tutto ciò che immaginiamo ed è anche tutto ciò che mai potremo avere, ma fa parte di noi e non ci lascerà mai, che noi lo vogliamo o meno.