Autunno

Sono quell’albero dinnanzi a me
piegato dal vento, ma non spezzato.
Sono la casa scalcinata
che raccoglie le mie membra stanche, 
dai muri umidi, ma spessi.
Scricchiolo come le foglie gialle
che sto calpestando,
ma conservo i colori dell’autunno.
Rossa la passione
che ha tinto la mia gioventù.
Giallo il calore dei sorrisi che,
instancabilmente, 
ho regalato a tua madre.
Marrone la terra in cui sono nato
e da cui partirò fra poco.
Affondo le lunghe radici
nella natura morta,
che ho visto finire e ricominciare
per ottant’anni.
Il crepuscolo è vicino
e anche dopo, 
sarò ancora quell’albero
e ancora questa casa
e tutti i colori dell’autunno
a me così cari.
data autore commento (si può commentare solo se si è loggati)
22-02-2013 Redazione Oceano Guardarsi indietro, rielaborarsi: ciò che si è stati e che si è diventati, con la consapevolezza di un'evoluzione naturale nell'assorbire sensazioni ed emozioni che hanno accompagnato le nostre stagioni.
Una certezza, o forse, una speranza scorta la fine ormai prossima, che di noi resterà comunque traccia. Originale, oserei dire colorata, l'esposizione di pensieri così intensi.