Solitudine

So del vostro
respiro, riposto in
questo lontano 
assoluto pensare.

So dei vostri
passi, che baciano la 
terra, senza rumore, e il 
vano incedere di tutti noi.

So delle vostre 
anime intrecciate al
mondo, oltre il
mio prezzo di esistere.

Dei vostri
colori preferiti
io non so,
perché cieco.

Né dei vostri
abiti conosco i
gusti o le taglie,
spogliati ai miei occhi.

Mondo in bianco e 
nero, piatto, 
concentrato in un
pesante ritmo di sbadiglio.

Decoro di 
sole stanco, di
fede fusa ormai,
ferro di amorfo vedere.

Sento incerti
agrumi nel mio
giardino di vuoti
fiori autoctoni.

In una chiara
sera di maggio
cerco quell’illusione
antica di casa.

La cerco su
quel muro a secco,
pietra diroccata di
anni, silenzi e assenza.

Un ricordo vago 
quell’odore di borotalco e
zucchero d’infanzia,
come le tenere foglie sacre.

Tralci di viti e
vasi colmi di
menta e basilico in
profonde estati.

In me il tonfo
della vostra pietra,
segno di un
corpo scomposto che

tracima... figura di
anni e picconate.
Vita che si
attorciglia ai giorni!
data autore commento (si può commentare solo se si è loggati)
28-05-2013 Di Paola Claudio Per trovare gli "status" fra positivo e negativo, non occorre andare molto lontano, basta guardare dentro se stessi e notiamo questo sottile e a volte devastante intreccio di sensazioni... Comunque grazie!
28-05-2013 Redazione Oceano Tenerissima storia dolce incrociarsi di colori e ombre che sbocciano nell'anima che sa cercarsi all'infinito e trovare i fili dell'anima…