Respiro (2)

( La tua
pelle è leggera,
come le
pietre dell’Anapo )

Come fiume 
nel respiro divieni mare
fra i recinti di marzo
dentro uno spazio
infinite volte.

Lungo strade, fossati 
mi nutro di orizzonti ossei
sole che schiude
fenditure del cielo 
ultime piogge sfumano
fra le pozzanghere.

Uno sciame d’anni
mordono i pensieri 
le (mie) mani ci circondano
nella timida allegria d’esserci
come ramo così la tua prima
foglia che mi scaglia in primavera.
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08-04-2014 Redazione Oceano Un respiro che dilata tra storia e interiorità, sensazioni visive ed emotive che si lasciano assorbire roride e leggere.