Per non smettere di essere uno
Riposa sull'erba dietro la stanchezza, sotto il mio sguardo, tra le mie braccia. Respira forte: vive, è viva, con la vita nuova che ha fatto nascere in me. Respiro anche forte, vivo anche. Recuperiamo i sensi ed il senso dietro la pazzia dell'amore intenso. La vedo. Sorride. Mi guarda. Credo che sorrida anche, benché chissà lo faccia il mio sguardo. Siamo stati uno nello spazio e l'eternità nel tempo, fantastica costruzione animata di unione, di carezze, di baci. Siamo stati uno e lo siamo ancora, benché stia tra le mie braccia, sotto il mio sguardo, riposando dietro la stanchezza. Saremo due, possibilmente, più pronto che tardi. Ma siamo ancora uno: ancora non siamo completamente separati. Che me l'ha detto - "ti noto ancora" - metà confessione e rimprovero, metà orgoglio e vergogna. "Ed io a te", gli ho risposto, senza mancare alla verità. Mi sembra ancora essere infinitamente infossato in lei, essendo quell'uno che non abbiamo smesso ancora di essere benché anticipi già la sua carenza. La mia amante ha la pelle fine per la quale sono transitate le mie carezze lavata per le mille perle del piacere fatto sudore. Chiudo gli occhi ed ancora la sua visione mi accompagna. E la sua compagnia fa che mi rinasca la voglia di amarla. Per non smettere di essere uno volesse diluirmi in lei.
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