Ho ossidato entrambe le mani, a furia di abbracciare la tua assenza

Ho visto 
sui libri della mattina 
intatto il tuo aspetto, 
quell'io, 
che fugge 
nel cielo del tuo sorriso, 
fermando i tempi.

Ho mantenuto
silenzi, 
assenze consumate, 
alcuni venerdì boemi 
nelle città deserte, 
caricando le mie spalle 
di angosce, 
di baci spenti 
che non torneranno.

Mi sono ossidato 
le mani 
a furia di abbracciarti 
nelle mie solitudini, 
respirandoti 
in altre albe altrui 
di sensi vuoti.
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07-06-2013 Redazione Oceano Sempre intenso ed espressivo nella ricerca di metafore e lemma inusuali che sai usare comunque con la dovuta leggerezza. Traspare la nota malinconica del poeta sempre al confine tra sogni e realtà, tra il presente e il desiderio del passato.

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Pubblicata il 31-05-2013

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