Essere che mi abiti

Essere che mi abiti 
in amore, 
che infiammi l'animo 
con ceri del passato 
ed accorri 
con le tue braccia 
di profonde radici 
a macinare 
le termiti 
dell'assenza.

Madre tenera 
che accarezzi 
con la tua voce di aria 
l'aggrovigliato capello 
dei miei giorni.
Porto il tuo nome 
legato alle mie costole 
di infanzia
il tuo cuore di vetro 
intagliato in lacrime 
registrato a fuoco 
nei bacini 
dei miei occhi

Portai 
tutti i versi 
spiegati 
per saziare questo niente 
che brillava nell'alto 
della cenere, 
per pulire 
di oscuri propositi 
le cloache di tutti 
i dispiaceri 
che venivano 
spesso 
a morderti 
la pelle 
di tante ombre.
Bevvi la madreperla 
affamata 
del tuo sorriso di angelo 
per calmare la pioggia 
del mio pianto.

Non mi fai più male già
perché sei germogliata 
dall'assenza al ventre 
delle mie lampade 
e sei presente e vivi 
in me e me in te.
Porto il rosario del tuo azzurro 
sulle mie spalle.

Il sangue 
che rovesciasti nella mia carne 
viene ad irrigare i tuoi campi 
tanto vicini 
per annodarsi 
ai fiori della tua voce 
che ora 
ha nome 
di eternità 
ed illumina l'autostrada 
delle mie vene.
data autore commento (si può commentare solo se si è loggati)
07-08-2013 Redazione Oceano Bellissimi versi che si lasciano leggere d'un fiato grazie alla loro intensa capacità espressiva intessuta con arte.

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Pubblicata il 29-07-2013

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