Lontano da te
Forse un giorno non mi riconoscerai; forse potrebbe cadere in me tanto profondamente che gli archi del tuo cuore non basteranno per strappare dal silenzio le radici. Forse mi sento più strano, più vivo, come sbattendo su un trono di orizzonti. Qui vicino a te, lontano da te, sotto una conchiglia di stagioni estive, ho perso in un angolo remoto del domani. Qui devo stare, giusto nell'orbita vorace delle tue pupille; qui al tuo fianco, ad un anno luce da te. Circondami con l'appannamento della tua ombra!, inchiodami nella sacra pira delle labbra! perché la terra fosse di miele e acciaio per ogni centimetro di sonno che si allontana pentendosi. Forse mai capire, forse non è in grado di calcolare la dimensione esatta dell'assenza, ma nei vuoti in cui la solitudine fa il suo nido estendo una pergamena di dilemmi sulla mia pelle, e in ogni punto cardinale batte una ricerca. Mille ceri di domande bruciano l'aria grigia nella quale abito e rimbalza un'eco dolce, un grido di immaginata luce nella fede immemorabile degli specchi.
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