Sentirsi vicino alle loro voci
Mescolo le mie particelle col crepuscolo,
e sento che contemplando le praterie
voglio trasformare le curve in odori,
e le carezze sorridenti del vento.
Bramo stare assaggiando i colori.
Guardarli confusi nelle acque,
e credere che i sussurri degli uccelli e piante,
si ancorano nelle mie cordigliere più sublimi.
Non è chimera!
È delirio appassionato,
di vedere parlare alle stelle e le lune;
di come le loro voci vibrano di grige metafore,
essendo sonno cordiale di un identico sentire.
Voglio continuare a vivere così, le mie primavere;
credere nelle strade foderate di foglie sorridenti.
Giudicare che le mie trasformazioni sono il gioco
sparso del tempo, le ore e gli amori.
Dirigo di nuovo lo sguardo a quel crepuscolo.
Mi sento sonnambulo per volare verso il cielo,
per scorgere dai suoi meravigliosi trapezi,
la metamorfosi delle nebbie scarlatte.
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