Sentirsi vicino alle loro voci

Mescolo le mie particelle col crepuscolo, 
e sento che contemplando le praterie 
voglio trasformare le curve in odori, 
e le carezze sorridenti del vento.

Bramo stare assaggiando i colori.
Guardarli confusi nelle acque, 
e credere che i sussurri degli uccelli e piante, 
si ancorano nelle mie cordigliere più sublimi.

Non è chimera! 
È delirio appassionato, 
di vedere parlare alle stelle e le lune;
di come le loro voci vibrano di grige metafore, 
essendo sonno cordiale di un identico sentire.

Voglio continuare a vivere così, le mie primavere;
credere nelle strade foderate di foglie sorridenti.
Giudicare che le mie trasformazioni sono il gioco 
sparso del tempo, le ore e gli amori.

Dirigo di nuovo lo sguardo a quel crepuscolo.
Mi sento sonnambulo per volare verso il cielo, 
per scorgere dai suoi meravigliosi trapezi, 
la metamorfosi delle nebbie scarlatte.
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Pubblicata il 10-09-2013

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