Fiore di cemento

Acchiappo qualunque battito 
rifiutato come tanti 
e l'argilla tra le mani.

Una cavità dove rovescio 
questi puntini 
del mio tremante destino.  

Libo tristezze arcane 
vedendo l'alveo rinsecchito 
di questo torrente ristagnato 
in una palude di sogni.

Uno ed un altro continuano 
a cadere in pantani di dimenticanza, 
tanta rima, tanta pena, 
tanto affanno ammutolito.

Groviglio sono i miei amori, 
frutto proibito all'anima;
è tanto poco quello che chiedo 
che alla fine non ho niente

Sono gatto che porta a spasso 
per tetti di nostalgia 
cercando tra i suoi artigli 
di aggomitolare tramonti.

Miagolo alla luna errante 
l'opinione che nessuno capisce

Perché sono ghiaccio, sono fuoco, 
sono il verso e sono la prosa, 
libertà e cattività, 
viso e croce di una moneta, 
arcobaleno in bianco e nero 
in orizzonti di pianto, 
o mille colori dipingendo 
la curva di un sorriso;

sono fiore impalato in cemento 
armato di poesia.
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11-10-2012 Infante Maria Teresa bellissima

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Pubblicata il 22-07-2012

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