Nel contatto supremo
Del mio abisso fino al tuo nome, dalla gloria fino al tuo nome, fino a dove l'anima germina, dove il mio sangue geme, e le estremità nude della notte si riassumono nella scogliera del tuo ombelico, prende forza il mio desiderio con una sola voce. Ammanettato di lampi, il mio cuore in questa notte lunga di poesia ronza abbattendo spartiti e vara l'edificio della cautela della tua bocca. L'argilla ridotta della tua pelle tra le mie dita insicure di versi si modella agli impulsi della mia carne in un'imboscata di respiri emancipati. Si complicano i profumi nel torso aperto della tua ansietà per tutta la struttura interminabile della mia virilità, allora che tipo di invenzione creativa potrà rubarmi uno scintillio, uno solo, che estragga la potenza della consegna che spremo nella rosa dilatata delle tue gambe. Nessuna. Nel labirinto del tuo corpo, dove la pelle sbarbata del desiderio si lascia percorrere dalle mie strade, divento un soggiogato nello scongiuro dei tuoi occhi che penetra nelle tue soglie il frutto maturato che miete il contatto supremo della tua sagoma.
data | autore | commento (si può commentare solo se si è loggati) | |
10-09-2014 | Trapasso Maurizio | Grazie di cuore Redazione oceano per l'apprezzato commento... !!!! | |
07-09-2014 | Redazione Oceano | Desiderio in un nome che varca l’abisso, sale e si sprofonda in anfratti deliranti. |