Ritorno sempre

Insipido il lavoro che raccoglie scopando le tristezze
il mercante di versi malinconici dell'anima,
come se avesse ottenuto le anse del cuore
nella proiezione degli angoli illuminati di pene.

Nascondigli e pelaghi impensabili
si spargono per le sinuosità del sangue
che ungono il sincronismo delle bocche,
che gridano in silenzio ed ammaccano le ombre ed i baci.

Ponti di squisita sensatezza gocciolano nella genuina fonte
cercando di scrivere la parola autentica,
la genialità della pelle che si confonde coi mieli eccentrici,
nei bordi inquietanti del poema.

Si osservano le parole, si impastano i versi
si ritorcono le viscere partorendo il dolore della nostalgia,
non trovo le parole, mi fa male il vento che passa
prendendosi gioco delle mie carenze.

Plasmo l'assurdità dell'abisso che si ingrandisce
manipolo antiche ricette,
ho perso la vocazione di transumante
e ritorno sempre alle tue certezze.
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29-10-2014 Trapasso Maurizio Grazie del bellissimo commento Redazione Oceano onorato di tanto elogio grazie mille!!!!
27-10-2014 Redazione Oceano Nel mare di parole, di versi intinti nella vita, quella più inquieta, avida delle pene sbiadite nel tuo cuore, navigare è immenso spaurito nei vuoti del sentire. Ricercare tra il fluire dei silenzi, porte nelle ombre d’anima incomprensibile all’io, luce per chi t’ascolta senza tregua, fa nascere e morire forza che tortuosa si sparge in suoni impervi. E la poesia spande e placa, in parole vere che sappiano gridare smanie e desideri.
Schiude la nostalgia, nelle melodie della poesia, come carezza di assenze perse al vento. Nel foggiare il poema della quiete, ritorni sui sentieri che ti donano la pace … ed è meraviglia di un sentire oltre echi indefiniti.

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Pubblicata il 24-10-2014

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