Era mia madre
Sul filare dei pensieri seguiva il volo delle rondini mentre l’incalzare del tempo stordiva l’umano sogno di eternità. Negli occhi, attimi di esistenza incagliati nei ripetuti messaggi di perenne incomunicabilità. Nelle parole, il presente imperfetto amplificato dal tempo. Del corpo un nostalgico ricordo del guscio giovanile. Evocava ricordi che marchiavano come cicatrici. Cercava il mare nello specchio di campanili antichi su una terrazza dove il percorso del sole segnava implacabile la scia delle stagioni.
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