Essere bizzarro
Calpestando l’erba dove dolcemente posa il canto adoro rapita quello sguardo piccolo germoglio differente e nel cielo poso la sua culla. Cogliendo l’aria, lieve tepore sulla pelle pettino festosa i pensieri che ondeggianti innalzano sussurri e dono il bagliore sospirato. Ma a volte cado se nei voli la realtà rifrange ai silenzi striduli d’assenza all’angolo serbato nel cammino all’essere tazzina di caffè che rovente brucia nelle soste. E mi domando se l’essere anomalo che è in me, dal tono discordante di bambina che fluttua colorando sogni quelli che innalzano il sorriso, non è uno scherzo fragile e bizzarro!
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