Figghiu miu

Figghiu miu aduratu,
quannu l’urtima
mia cannila s’ astuta,
ricorditi di lu me ‘ranni
amuri, di cu’ ti detti
la vita, di cu’, tigri feroci,
luttò contri a tutti,
a li genti e o’ distinu.
Figghiu miu, nun è
ancora ura di
duluri e rimpianti,
è tempu di curaggiu 
e di iri avanti.



Figlio mio

Figlio mio, quando giunta 
sarà l’ora del mio trapasso,
ricordati del mio amore,
della mia feroce lotta
contro il mondo e le avversità,
per amor tuo.
Figlio, non è ancora il momento
dell’abbandono al dolore,
ma armati di tutta la forza 
e coraggio per andare avanti, da solo.
data autore commento (si può commentare solo se si è loggati)
15-07-2014 Vieni Rita L'ansia mai si placherà per una madre. Grazie dal cuore.
13-07-2014 Persico M. Rosaria Il compito dei genitori è proprio quello di portare un figlio al'autonomia ,ma una mamma vede un figlio sempre senza difese senza la propria ala protettrice...ti capisco,capisco l'esortazione al figlio di ricordarsi dell'esempio e delle parole dati nella vita.Ssolo questo possiamo fare ma l'ansia non si placa.Brava
03-11-2013 Vieni Rita Si, Maria Teresa, le parole di noi genitori, unite alle azioni, hanno il compito di preparare, ma...Nella vita non raggiungiamo mai l'adeguata preparazione, se non attraverso il dolore.
30-10-2013 Infante Maria Teresa Questa volta ero riuscita a leggerla anche senza ricorrere alla traduzione e devo dire che nel vernacolo le emozioni arrivano meno dilatate; una lirica in cui l'amore di una madre vorrebbe proteggere la sua creatura da ogni dolore, anche quello relativo alla sua perdita, vorrebbe renderlo forte contro le avversità e trasmettergli la forza delle sue parole..Parole di mamma, dense di amore.