L'ora del pianto

Voce lacera la notte, pianto
nell’oscurità del cieco.
Cuore ferito da mani crudeli,
fresche rose profumate gettate:
basta carezze d’amante!
Sotto la luna il canto solitario
s’adagia sopra cuscini di piume,
la civetta osserva fissa e la luce
s’oscura, le stelle cadono senza 
desideri.
Nessuno a raccoglierle!
La pena si tiene per mano, con la
colpa subita.
E’ l’ora del pianto!
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15-09-2014 Vieni Rita Grazie Angelo :)
11-09-2014 Giustini Angelo nella rabbia di un momento di ribellione al dolore, nella pena struggente, si coglie un anelito di rimpianto per ciò che si è perso