Aveva i nomi in punta di inchiostro
E chinò il capo nel giallo sfuocato d'iridescenza fioca e spinse penna sul bianco spento di un foglio trovato bucando il tempo con storie di ieri Aveva i nomi in punta di inchiostro anche un profilo gentile di donna sapeva arredi e due quadri da osare e forse anche una frase in risposta ma lui non c'era tra mura di carta mentre il passato attutiva le voci alzava sguardo perplesso, la storia, trovando rughe da tabula rasa "Perché una volta", si disse, "vivevo e con i piedi speravo gli incroci avevo il fuoco dei tanti domani spostando gli oggi del tirare somme" Rialzò la testa da bianca sconfitta forse anche spenta ma vergine e intonsa nemmeno quello era il giusto momento per rivedere gli amori traslati Rimise in tasca il sorriso rubato rassicurò il personaggio più forte è sempre eterna in copione la speme e una risata d'amaro lo uccise.
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08-01-2014 | Redazione Oceano | Si snoda fluida, musicale, mentre evoca immagini nette alla luce fioca dei ricordi e dei rimandi: Il foglio resta amaramente bianco, in tasca brilla ancora il sorriso. |