Riprovando il mio sorriso allo specchio

Ho provato a vestirmi di rotaie
cadenzando, di traverse, quel tempo
come se il viaggio fosse nell'attesa
ed una meta certa all'orizzonte

Ho indossato gli applausi di mestiere
riprovando il mio sorriso allo specchio
troppi volti hanno guardato nel mio
ma dei tanti mancava proprio l'uno

ma forse non lo immagino nemmeno
perché nulla poi cresce senza un seme
e i fantasmi della notte toscana
agitavano orfane lenzuola

e una coppa, al ritorno, sulle spalle
pesava su quell'assolata panca
di un festivo deserto ferroviario
nell'assolo di un cantico temuto

Del presente che già vuoi raccontare
resta poco da salvare sincero
ma fa male ritrovarsi più nudi
e un sogno ti rimetti sopra il grido!
data autore commento (si può commentare solo se si è loggati)
07-04-2014 Infante Maria Teresa Forse la malinconia che segue un momento di estrema felicità presagendo il già ritorno alla normalità . Vero è che la felicità non è altro che un attimo fuggente, mai abbastanza per goderne appieno, con la nostra, sempre, presente razionalità.

Pubblicata il 25-03-2014

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Commento dell'autore

Poesia inedita scritta
il 23 Febbraio al ritorno
da una cerimonia di premiazione