I castelli miei

Ribolle il mare dei ricordi
schizzi di acqua salata 
bruciano gli occhi e tremola la vista

figure indefinite s'affollano 
sparendo sotto i colpi delle onde
mentre schiuma biancastra  le ricopre

navigo cercando un porto
ma i marosi mi allontanano 
e abbattono la sabbia dei castelli miei

l'acqua  riempe la mia barca
e naufragando, disperatamente 
mi aggrappo alla tua mano

di nuovo sparisci tra gli spruzzi
ed il pensiero ti rincorre invano
restando piano piano distanziato

stride acuto il verso del gabbiano
e la mareggiata sgretola lo scoglio
che si erge in quel mare di speranza
 
raccolgo gusci vuoti di conchiglie
mentre il sole scompare pigro
e nasconde le rovine dei castelli miei.
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12-06-2014 Nenzi Vittoria L'autore si aggrappa alle sensazioni come un naufrago allo scoglio in mezzo al mare.
08-06-2014 Redazione Oceano Il mare rappresenta nell’immaginario comune, il senso di libertà e mistero. La pace inonda ma al furioso moto ondoso la forza umana vacilla. Ed ecco l’analogia, la tua barca, il tuo intimo che invano si ribella contro la furia e il destino che sconvolge i piani d’un uomo che vede e ha visto trascorsi felici, nostalgici e forse dolorosi. Un climax ascendente che pian piano si arena e solitario si allontana.