Dimendicanza
Sei seduta su quella poltrona dietro la finestra con il tuo sguardo smarrito guardi la gente che passa a te sconosciuta. Mi avvicino ti accarezzo e tu mi baci le mani mi chiami mamma ed io con occhi lucidi ti bacio il capo. Eri una donna speciale hai dato molto ed ora ti vedo come una bambina indifesa che ha bisogno di essere presa per mano. Ti sei rifugiata nella tua dimenticanza per dimenticare la morte tragica di una figlia ancora giovane. Una frase ripeti sempre ogni qualvolta che ti vengo a trovare nessuna mamma deve sopravvivere ad un figlio. Mentre silenziosamente una lacrima ti segna il viso mi stringi forte a te e continui a chiamarmi mamma.
data | autore | commento (si può commentare solo se si è loggati) | |
31-05-2016 | Redazione Oceano | Stringe il cuore in ogni parola e non ci sono commenti che posso dire ancora e oltre le emozioni che rigano la poesia, vera e intensa come quella lacrima che segna il viso. |