La resa ...

Cerco di capire dove mi trovo...
a quel punto rimango ferma
e fredda come si fosse congelato
il tempo.
Guardo e vedo persone,
uomini e donne che si muovono
confusi senza concitazione...
di una calma che non spiega
bene l'evento.
Trasfigurati in volto riconosco
i miei figli... tutti vanno a salutarli
come porgere loro un rispetto
distaccato...
IL più giovane piange
eppure non riesco ad andare lì
per aiutarlo.
Scorgo poi i miei fratelli...
in una fila disordinata ma paziente...
Poi c'è l'uomo che ho amato
per mezza vita quello stesso
che ha avvelenato la metà restante.
Non ha espressione...
come se niente l'avesse toccato mai...
come se avesse finito di pagare
l'ultimo debito
pur non avvertendo il sollievo.
E poi mi passano davanti
gli amori nati finiti e persi...
meteore
in una vita maleducata e vera...
quella che ho perso oggi...
il giorno del mio funerale !
data autore commento (si può commentare solo se si è loggati)
17-09-2015 Redazione Oceano Guardarsi e riflettersi nel dintorno, quasi fosse fermo immagine o sequenza di una vita giunta alla “resa”. E’ tutto qui, nei tuoi versi, il tuo mondo, roteante in un vortice voluto o rinnegato. Tutto ha il sapore di un verso che si specchia, senza riprendersi il suo volto noto ma mostrando immagini sfuocate di un cammino giunto alla sosta o alla sua fine.

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Pubblicata il 07-09-2015

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