Regina Nera

Nascesti sulla spoglia terra,
la Madre t'elevò e fosti Regina.

Nuda,
bellissima,
incedevi fluida sul tappeto d’aria, 
tra campi da fuochi illuminati,
di dignità mostravi la natura fiera.

Nuda, 
bellissima,
coglievi semi e ne facevi cibo,
stendevi petali a conservar miele,
torrenti gli occhi tuoi d’acqua pulita.

Incedevi fluida sul tappeto d’aria,
cantavi nenie spandendo aroma,
di generosa terra umida d’aurora,
ti aprivi morbida e ti donavi tutta,
creatura vellutata, nido d’amore.

Nuda,
bellissima, 
ai tuoi piedi poneva il guerriero l’armi, 
prono offriva essenza della vita,
venerava ventre e anima pulita.

Partorivi e partorivi ancora,
Regina Nera sulla terra sana,
sangue sacro culla dei tuoi figli,
rosso per dinastie di pelle nera,
partorivi, pregavi e divenivi Dea.

Nuda,
bellissima,
Dea nell’Eden giusto e inviolato,
frutto negato al goloso ignoto,
gli occhi abbassati per non vedere il male.

Eri Regina, eri Dea,
l’illusorio cantò ai figli tuoi traditi,
entrò nel regno felice con la morte,
strappò corona,
sparse polvere di dignità perduta.

Regina sbocciasti sulla nuda terra,
sola appassisti sulla dimenticata terra.
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02-10-2016 Nenzi Vittoria Grazie
02-10-2016 Redazione Oceano Sono primule di pensiero i tuoi versi, melodia donata alla Regina della vita.
Nell’eternità cantata nelle parole, nei tratteggi che smuovono le immagini facendo sbocciare il desio che possano diventare carne, tutto ha un senso per chi coglie e riscopre verità.

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Pubblicata il 30-09-2016

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